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NOTE BIOGRAFICHE |
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Piero Bottoni nasce nel 1903 a Milano dove si laurea in architettura nel 1926. Di formazione complessa (Brera e Politecnico), coltiva vasti interessi progettuali - architettura, urbanistica, restauro, allestimento, design e arredamento - in un intenso rapporto con le altre arti. È tra i protagonisti del Razionalismo, come della sua revisione critica. Dal 1929 al 1949 è delegato italiano ai Congressi Internazionali di Architettura Moderna; nel 1933 prende parte alla redazione della Carta di Atene, il manifesto dell'urbanistica razionalista. Nello stesso anno è tra i promotori della rivista "Quadrante". Dopo la guerra è membro della direzione di "Metron" ed è tra i fondatori del Movimento Studi Architettura. Dal 1949 al 1956 fa parte del comitato direttivo di "Urbanistica". Nel 1945-46 è consultore nazionale della Camera dei deputati e dal 1956 al 1964 consigliere comunale a Milano. Già assistente di Giovanni Muzio al Politecnico di Milano - da cui era stato allontanato per motivi politici nel 1927 e nel 1937 -, solo nel 1951 può tenervi un corso di Urbanistica come libero docente. Vi tornerà nel 1964 come incaricato di Allestimento e museografia. Nel frattempo, dal 1954 al 1965, insegna Tecnica urbanistica alla facoltà di Ingegneria di Trieste. Dal 1967 è ordinario di Urbanistica al Politecnico di Milano fino al 1971, quando viene sospeso, con tutto il Consiglio della facoltà di Architettura, dal ministro Misasi, contrario alla sperimentazione didattica. Oltre a molti arredamenti e oggetti di design, realizza importanti architetture, prima del 1945, a Milano, Livorno, Reggio E., Imola, Napoli, Bologna, Lecco, Massa e Valera Fratta e, dopo la guerra, a Milano, Sesto Calende, Storo, Ferrara, Bologna, Capri e Sesto S. Giovanni. Tra le due guerre partecipa a numerosi concorsi di urbanistica e disegno urbano riguardanti Genova, Verona, Milano, Piacenza, Como, Bologna e Roma. È tra gli autori di due piani che hanno segnato la storia dell'urbanistica italiana: il Piano della Valle d'Aosta, promosso da Adriano Olivetti nel 1936, e il Piano A.R. (Architetti Riuniti). del 1944-45. Nel dopoguerra, come Commissario Straordinario della Triennale, promuove e progetta il Quartiere sperimentale QT8. Altri progetti urbanistici interessano, oltre a Milano, Vignola, Pavullo nel Frignano, Modena, Mantova, Senigallia, S. Gimignano, Sesto S. Giovanni, Brescia, Siena, Breuil, Ferrara, Marina di Pisa, Verbania e San Remo. Muore nel 1973 senza aver potuto riprendere l'insegnamento.
Testo a cura dell'Archivio Piero Bottoni - DPA - Politecnico di Milano |
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OPERE |
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Italia
» Imola |
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Italia
» Livorno |
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BIBLIOGRAFIA |
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SCRITTI DELL'AUTORE |
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Graziella Tonon (ed.), Piero Bottoni, Una nuova antichissima bellezza. Scritti editi e inediti 1927-1973, Laterza, Roma-Bari 1995 |
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Piero Bottoni (ed.), Antologia di edifici moderni in Milano, Editoriale Domus, Milano 1954 |
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SCRITTI SULL'AUTORE |
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Giancarlo Consonni, Graziella Tonon, Piero Bottoni, Electa Mondadori, "La Scuola di Milano/The School of Milan", Milano 2010 |
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Giancarlo Consonni, Lodovico Meneghetti, Graziella Tonon (ed.), Piero Bottoni. Opera completa, Gruppo Editoriale Fabbri, Milano 1990
review: Maria Garbari Clauser, Domus 729, luglio-agosto/july-august 1991, "Libri/Books" p. XIII
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"Piero Bottoni. Quarant'anni di battaglie per l'architettura", Controspazio 5, ottobre 1973, pp. 22-23 |
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Gianni Mezzanotte, "Una medaglia a Bottoni e a De Carlo", Casabella 320, dicembre 1967, "Cronache" p. 64 |
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