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Ettore Stella
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* Matera, Italia, Novembre 1915 |
+ Altamura, Italia, Febbraio 1951 |
nazionalità:
italiana |
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NOTE BIOGRAFICHE |
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Ettore Stella, architetto e urbanista (1915-1951). Nasce a Matera nel novembre 1915. Secondogenito di una famiglia del ceto medio borghese, fondamentalmente legata alla cultura artistica e musicale. Dopo avere frequentato, le scuole complementari con indirizzo artistico nella città natale si trasferirà a Napoli per frequentare il Liceo Artistico. Nel 1936 si trasferisce a Roma e si iscriverà alla Regia Scuola Superiore di Architettura che in seguito sarà trasformata in Facoltà. Giovane dotato di un estro creativo e geniale, si impose rapidamente all'attenzione degli architetti e della critica specializzata del tempo, risultando vincitore, ancora studente, del Concorso Nazionale per i Littoriali di Architettura, assieme ad Emilio Stefano Garau. Il suo progetto per l'Auditorium di 5000 posti con il Palazzo del G.U.F. per l' E. 42 di Roma sarà lodevolmente recensito da Giuseppe Pagano tra le pagine di Casabella. ”Nell’orgia di colonne” e di “finti archi” dell’E. ’42, il progetto vincitore viene esaltato proprio per la chiarezza costruttiva. La “lezione di moralità” impartita dai due giovani allievi della scuola di Roma dovrebbe, conclude Pagano, “far arrossire” il loro direttore”. Durante e dopo gli studi romani frequenterà lo studio degli architetti Amedeo Luccichenti e Vincenzo Monaco, con i quali spesso collaborerà, alternando periodi intenso attivismo, condividendo le battaglie dell'architettura moderna contro i pregiudizi del monumentalismo piacentiniano. Scrive Restucci, “Sono gli anni eroici nei quali riviste come “Comunità”, “Metron”, “Domus” – diretta da Rogers dal 1946 al ’47 – o la “La Città Nuova” diretta dal 1945 da Michelucci, ereditano con articolate posizioni le tesi della “Casabella” di Pagano ampliando i campi dell’indagine della analisi critica, proponendo una rilettura dell’eredità storica del movimento moderno. Sono gli stessi temi che caratterizzano Stella tesa alla formulazione di un linguaggio nuovo anche a Matera.”” E' una delle figure più singolari nel panorama del razionalismo organico del secondo dopoguerra in Italia e nella remota provincia di Lucania. A Matera, sua città natale, ha svolto un ruolo di notevole interesse. “Si tratta del linguaggio che Stella aveva assimilato nel dibattito della scuola romana e nel quale leggeva nell’immediato dopoguerra le aspirazioni dell’architettura a ricongiungersi alla invenzione tecnologica. E’ del resto la fiducia in una architettura capace di influenzare l’immagine della città con la chiarezza di un messaggio formale e tecnologico, a caratterizzare i progetti di Stella che mostrano una fedeltà al rigorismo italiano delle ricerche anteguerra (Restucci). Riccardo Musatti, su Stella scriverà tra le pagine di “Metron” di avere iniziato a Matera “una missione di civiltà” come “pioniere dell'architettura moderna nella città più arretrata urbanisticamente d'Italia" . Difatti, sarà artefice dei primi dibattiti sul risanamento dei Sassi ed allestirà, nel 1946, sotto l’egida del Partito Comunista Italiano e dell'On. Michele Bianco un interessante dossier documentario sulla dura realtà dei Sassi di Matera, orientando la classe politica ad una corretta espansione della città. Stella anticiperà di alcuni anni l’attenzione verso Matera di sociologi americani e italiani, di economisti e architetti. Realizzerà a Matera, sul finire degli anni Quaranta, opere molto impegnative di valenza architettonica e strutturale, come il Cine - Teatro E.R. Duni, raro esempio di architettura moderna, il Sanatorio per TBC e vari lotti di case popolari. Nell’ambito dell’architettura degli interni, disegnerà sorprendenti ed originali pezzi di mobilio nei negozi come "Libreria Montemurro" e "La Milanese" a Matera, il "Gran Caffè Italia" a Potenza e in varie residenze private. Nel 1950, sarà chiamato da Adriano Olivetti che già di Presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica ad istituire un primo gruppo di lavoro per l’insediamento della Commissione di Studio sulla città di Matera affiancando l’ing. Gian Battista Martoglio. Nell’ambito delle attività sinergiche dell’INU e dell’UNRRA Casas Prima Giunta otterrà l’incarico per la progettazione di duecento alloggi per i senzatetto nullatenenti di Matera in località “Timmari – La Martella”. Il progetto non sarà realizzato (benché approvato) e rimarrà nei cassetti dell’UNRRA – CASAS. L’architetto Stella, all’età di trentacinque anni, nel febbraio del 1951, nel pieno della sua carriera professionale troverà la morte, improvvisa e tragica in un banale incidente stradale sulla statale che da Bari conduce a Matera, in località di Altamura. Il progetto sarà interrotto e verrà rielaborato con un nuovo incarico al gruppo dei professionisti guidati da Ludovico Quaroni. Pur noto alle cronache di architettura del tempo, la sua figura di architetto e intellettuale resta ancora da approfondire.
Dott. Ettore Stella, jr. |
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OPERE |
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BIBLIOGRAFIA |
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SCRITTI SULL'AUTORE |
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Luigi Acito, Ettore Stella 1915-1951. Modernità ai margini, Electa Architettura, "Documenti di architettura", 2011 |
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